Dicci chi sei, cosa fai nella vita di persona e nella vita di artista e come mai sei qui.
Sono Silvia Ravetti, ex docente di discipline pittoriche ed educazione artistica. Devo dire che la mia vita di persona si è sempre intrecciata ed ha preso vigore dalla vita di artista e viceversa. Questo impasto ha caratterizzato le esperienze che ho fin qui vissuto. Ho avuto la fortuna che il “mestiere” di pittrice percorresse le stesse strade della mia vita sostenendola, accompagnandola, trovando a volte un unico respiro.
Presentati con un’opera d’arte del passato di qualche grande (o non grande) artista e perché.
Il ritratto del cardinale Niño de Guevara di El Greco. Ho sempre trovato nella pittura di El Greco un forte impulso alla modernità e all’astrazione, sia nella tendenza all’allungamento delle figure che nella predilezione dei toni freddi e nell’audace accostamento dei colori, capaci di creare effetti stridenti. In particolare nel ritratto del cardinale Niño de Guevara El Greco utilizza i rossi dell’abito in una struttura pittorica vibrante sancendo la spinta verso una pittura che si trasforma anche grazie a motivazioni fortemente intellettualistiche.
La cosa che non sopporti e la cosa che ami nel mondo dell’arte.
Non sopporto la morte del mestiere di pittore e l’avanzare del qualunquismo. Per il resto amo tutto ciò che è arte.
La persona o l’evento che ti ha cambiato la vita (a livello artistico).
Nel 2005 ho realizzato grazie ad un progetto di Armando Brignolo per il Gianni Basso Day una mostra dal titolo “Ritratti del jazz” nel foyer del Teatro Alfieri di Asti. Tra le opere anche il ritratto di Gianni Basso (ora collocato presso l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti) e l’illustrazione della biografia del famoso sassofonista “Una vita con il sax” di Armando Brignolo (Fabiano Editore). Questo progetto mi ha dato l’opportunità di unire la grammatica e la sintassi musicale a quella pittorica consentendomi di maturare come artista.
Hai già visto Camo? Che impressione ti ha fatto?
Sono stata a Camo per la prima volta lo scorso novembre in una serata di tempo pessimo. Mentre il buio e la pioggia celavano il paesaggio oltre la piazzetta regalavano nel contempo una sensazione quasi magica, nell’immagine fantastica delle colline e dello spazio aperto oltre la notte.
La tua opera biglietto da visita.
“Viaggio a mezzogiorno”
Museo a Cielo aperto. Come lo vedi il cielo sopra il progetto?
I colori sul cielo del progetto li percepisco attraverso i toni dell’aurora che a poco a poco dai rosa perlacei ai violetti vanno verso un azzurro pervinca per mutarsi lentamente in un tramonto acceso di rossi-arancio, blu e bianchi qua e là che muoiono in un bellissimo cielo stellato.
Anteprima sul lavoro che esporrai.
Il mio lavoro sarà un dittico. Il resto…silenzio.
Cosa saresti se non avessi fatto l’artista?
Senz’altro meno felice: probabilmente cuoca, forse personale viaggiante sui treni.