Dicci chi sei, cosa fai nella vita di persona e nella vita di artista e come mai sei qui.
Sono Serena Racca, classe 1985, mi sono laureata in Accacemia di Belle Arti nel marzo 2012. Nonostante mi sia laureata con un 110 e lode, ho lavorato come cameriera ed ho venduto frutta e verdura, ma sono stata fortunata ed il nuovo anno mi ha portato bene: sono arrivata seconda alla selezione di un tirocinio formativo all’interno del comune di Saluzzo (CN) nel reparto Servizi alla Persona nella sezione Cultura, niente male, no?!
Come mai sono qui: mi ha invitato Ivo Vigna a partecipare.
Presentati con un’opera d’arte del passato di qualche grande (o non grande) artista e perché.
Bé, penso di riuscire a rappresentarmi da sola, anche se ho avuto notevoli artisti che mi hanno e mi fanno tutt’ora da maestri, come ad esempio Emilio Vedova, Franz Kline, Anselm Kiefer, Arnulf Rainer,Jackson Pollock, William DeKooning, Mark Rothko, Gabriele Basilico e molti altri, ma direi che questi sono i più importanti.
La cosa che non sopporti e la cosa che ami nel mondo dell’arte.
Bella domanda….bè, a proposito delle cose che non sopporto, vi posso consigliare d’andare ad ascoltare la nota canzone “L’Avvelenata” di Francesco Guccini e, citando sempre il maestro, la “cosa” che amo nel mondo dell’arte è il concetto che spiega molto bene Guccini nel brano “Una Canzone”, ma al posto della canzone sostituirei la pittura e la finalità dell’arte.
La persona o l’evento che ti ha cambiato la vita (a livello artistico).
Bè, a dir la verità sono tre le persone: mio papà, mio zio Giulio, ed “il mio Preve” (Francesco Preverino), sono coloro che non hanno mai smesso di credere in me e che forse mi hanno capita meglio di chiunque altro.
Hai già visto Camo? Che impressione ti ha fatto?
Non conoscevo Camo prima di questo evento e devo dire che è un bel Paesino; anche se è piccola penso che abbia un ottimo potenziale per farsi conoscere ed assumere sempre più prestigio anche perché, a volte, il fatto di essere un “piccolo comune” é un grande vantaggio.
La tua opera biglietto da visita.
DELICATEZZA (2011), TECNICA MISTA SU CARTONE, 30X35,5 CM
Museo a Cielo aperto. Come lo vedi il cielo sopra il progetto?
Sicuramente è molto bella l’idea di un’arte libera e che respira (questo è quello a cui io penso); forse è più complicato conservare i lavori dato che sono all’aperto, ma potrebbe essere un discorso sul tema: “lasciare che il tempo faccia il suo corso”
Anteprima sul tuo lavoro che esporrai
Sarà un lavoro che lega la terra al cielo e con richiami di spazi aperti.
L’aria fresca del giorno successivo ad una nevicata, quando il cielo è sereno.
Cosa saresti se non avessi fatto l’artista?
la parola artista non mi piace e non mi si addice…, per il resto non so…