Inizia il 25 aprile 2022 la terza e ultima fase del progetto multidisciplinare This Must Be. Un ritorno al futuro in quattro tappe, alla ricerca della via: #TheWay.
Con #TheWay si chiude il percorso di ricerca avviato nel 2019 con This Must Be #ThePlace. Questa volta gli interpreti saranno chiamati a trovare il modo di rappresentare, ciascuno con il proprio medium, una parola non scritta, non cantata, non detta.
Quale sarà il filo che li unirà? Uno ‘scambio di nomi’ per cui il cammino sarà un pensiero, il pensiero un arcipelago, il passo un ricamo, un gelso, un bozzolo, una farfalla, una nuova vita? Quale sarà la via? I passi che Claudio Lorenzoni percorrerà nelle sue 4 Ultra maratone? Le parole di Valentina Cei? Gli scatti di Maria Mesiano, Gianpaolo Demartis e Bruno Biddau? La metafotografia di Irene Rubiano? O i collage della Famiglia Rivoltella e le creazioni di Andrea Torelli?
#TheWay: le tappe
- 25 aprile 2022 | Le origini Ultra di Romagna (50km)
- 21 maggio 2022 | La strada 100 km del Passatore (da Firenze a Faenza)
- 28 maggio 2022 | Il filo La via verde della seta (48 km da Racconigi a Caraglio)
- 18 giugno 2022 | Il volo (56 km da Camo/Santo Stefano Belbo a Gorzegno/Somano)
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This Must Be: il progetto
Il progetto This Must Be è iniziato nel febbraio 2019, in piena pandemia, con la volontà di proporre, attraverso attività di “walk and run”, una riflessione sul corpo umano da due punti di vista: come strumento con cui prender coscienza del proprio essere al mondo e costruire un’identità e come potente interfaccia di comunicazione che consente di intessere relazioni con gli altri e di presentarsi al mondo.
La prima fase, battezzata #ThePlace, si è conclusa nel settembre 2020 con un’installazione multidisciplinare alla Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo. Al centro della ricerca, l’arte del camminare e la filosofia del correre raccontate da quattro diversi artisti attraverso altrettanti linguaggi espressivi: performance, video, fotografia e scrittura.
La seconda fase, #ULTRA, partendo da una libera interpretazione dei testi di Cesare Pavese, nell’agosto 2021, ha esplorato il potere comunicativo e simbolico del corpo, vissuto attraverso l’attraversamento fisico del paesaggio esterno (l‘ultra maratona in solitaria di Claudio Lorenzoni) e del proprio personal landscape (la performance di scrittura in flusso di coscienza di Valentina Cei). Movente di tutto, il rapporto di dipendenza e reciprocità tra uomo e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, amore ed odio, vita, morte e rinascita. Il dialogo a distanza che ne è nato è stato presentato al Pavese Festival 2021, nella forma di un libro/diario scritto su carta di pietra.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Museo a cielo aperto di CAMO, Fondazione Cesare Pavese, Comune di Santo Stefano Belbo, Proloco di Camo, Museo della Seta di Racconigi, Sul Filo della Seta, La Via Verde della Seta, Associazione La Cevitou, Ecomuseo Terra del Castelmagno, Città di Racconigi, Comune di Gorzegno. Un grazie particolare a La Bottega delle Donne, GreenFlea, Panegiro, I talenti, La casa rotta, Inarttendu, Sillabart.