Roberta Zizzari

Roberta Zizzari. L’arte del nuotare in acque libere

Come si chiama una piscina libera?
Mare. 

Non sono mai stato un grande nuotatore, ma per i nuotatori, mi riferisco a quelli che sbracciano a mare aperto, ho sempre provato stima ed ammirazione. 

Presi il brevetto assistente bagnanti più per dovere che per piacere, un paio di stagioni a bordo piscina e nulla più. Il mio senso di acquaticità, oggi lo posso ammettere, è sempre stato più estetico che pratico. 

Da  ultramaratoneta  non  mi  chiedo  cosa  spinga  qualcuno a nuotare da solo contro ogni prudenza dentro un mare con correnti più o meno prevedibili (il nuotatore di cui parlo è molto simile all’ultrarunner).

La domanda che invece mi pongo è come facciano i nuotatori, dentro quella speciale solitudine liquida, come riescano ad affermare la propria smania di libertà e il desiderio di stare con sé stessi.

Perché tutta questa premessa?
Perché oggi voglio celebrare l’impresa di Roberta, ovvero la sua traversata dello stretto di Messina. Dalla Calabria alla Sicilia. Scilla, Cariddi, miti e leggende.

Il risultato che ha raggiunto è la risposta che forse l’uomo maratoneta che sono non troverà mai.

Sotto l’acqua c’è l’ignoto, sopra l’acqua c’è il respiro, chi nuota sta in mezzo. È un ruolo terribile nel senso buono del termine. 

Chi nuota, chi stende le braccia al largo è il respiro che cerca, sia che lo trattenga quando la testa va sotto, sia che lo prenda quando riemerge alla bracciata successiva. 

Il respiro che non è più quello che ci consente di campare, ma quello che tiene tutto in equilibrio, che rende lo sforzo sopportabile, giustificabile.

Il respiro di chi nuota è più simile a quello che concede il poeta negli spazi, più brevi, tra un verso e l’altro, quando l’accelerazione è maggiore, più ampia, tra gruppi di strofe.

Chi nuota sta costruendo una storia, sportiva o personale che sia. Nuota per somigliare a un pesce, nuota per abbandonare qualcosa, forse per allontanarsi da sé stesso, quasi come se volesse rinascere in una gigante placenta.

Roberta cara, chiudo parafrasando un verso dedicato ai nuotatori che lessi anni fa e che usai per descrivere l’indole dei corridori.

I nuotatori e gli oppiomani hanno la stessa tendenza a considerarsi degli esseri solitari, remoti, superiori alle menti ottuse e convenzionali. Quando ci raccontano le loro avventure è come se fossero tornati da territori inesplorati. L’acqua, e la strada calpestata, ci ha innalzato a un’esistenza di livello superiore, che non vuol dire migliore, vuol dire forse lontana. 

Noi due, io correndo, tu nuotando, prima ancora dell’abbandono, esercitiamo il distacco. Quello buono. Non siamo anime e corpi solitari, ma abbiamo solo deciso (tu con le braccia, io con le gambe) di uscire in qualche modo dalle menti limitate e costrette nei confini del quotidiano.

Che altro aggiungere?
Avanti tutta, sempre.

Tu nuotando.
Io correndo.

Claudio Lorenzoni

Condividi l’articolo

Share on whatsapp
WhatsApp
Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
LinkedIn
Share on telegram
Telegram
Share on email
Email

Notizie correlate

Claudio Lorenzoni presenta il lavoro dell'artista a partire dalla serie di polaroid "Bagnanti".
A Torino è nata una nuova running crew che punta a educare a una diversa, quasi mistica, tipologia di corsa.
Si conclude con una mostra in occasione del Pavese Festival 2022 il progetto multidisciplinare This Must Be. A Gorzegno dall'11 al 30 settembre.
Una mostra (molto) personale con sei fotografie di Gianpaolo Demartis. Dal 21 settembre al Nuraghe Lu Naracu di Telti.
THIS MUST BE THE PLACE Azioni performative del sentire   Quando: 26/9/2020 h. 19,26 Dove: Santo Stefano Belbo | CN Chi: Jimmy Rivoltella | Silvia Pastore | Velentina Cei | Davide Fasolo a cura di:...
In questi ultimi anni le residenze artistiche del Museo di Camo hanno avuto come base l’idea che sfidare la consueta percezione del fare Arte, integrandola nella vita quotidiana, attraverso scenari non convenzionali in grado di...

Indirizzo: Piazza Municipio
Città: Camo
Area: Cuneo
Regione: Piemonte
CAP: 12050
Paese: Italy

+39 014 1840100
info@museoacieloapertodicamo.it
www.museoacieloapertodicamo.it
CURATORE Claudio Lorenzoni