Chi è Enrica Campi?
Nasco in Val di Susa ma per civetteria non vi dico quando, poiché alcune persone mi dicono dimostrare meno anni! Vivo a Borgone accudita amorevolmente da mamma Cecilia (valsusina e commerciante) e papà Peppino (casertano e poliziotto della stradale).
A quattordici anni inizio la mia assonnata vita da pendolare: Borgone-Torino, perché frequento il primo liceo artistico di Torino ed in seguito l’Accademia di belle Arti: indirizzo “scenografia”.
L’Accademia il centro del tuo mondo?
Qui due incontri fondamentali: il grande professore Gianrenzo Morteo docente di storia del teatro, traduttore e amico del commediografo francese Eugene Jonesco, nonché uomo dotato di grande senso dello humor; e… il mio futuro… tutto: Massimo Voghera (compagno di scuola, collega, marito, colf, badante ecc…ecc…) .
I tuoi sogni?
Finita l’accademia volevo naturalmente lavorare in teatro, avendo scelto di studiare scenografia, e per parecchi anni ho esercitato questo mestiere, soprattutto come realizzatrice al Teatro Stabile di Torino. Dopo aver “papponato” qualche Km quadrato di quinte e affettato ed ignifugato altri Km di “catinelle”, ho capito di aver imparato quello che c’era da imparare nel campo della realizzazione (vi lascio nella curiosità di scoprire cosa sono il “pappone” e le “catinelle”). Per continuare la mia carriera da scenografa che passa dalla utile gavetta della realizzazione, alla più gratificante carriera di scenografa che progetta le scene, avrei dovuto geneticamente essere fornita di due indispensabili caratteristiche: spirito nomade e faccia tosta! Ma ne sono sprovvista e quindi… frustrazione.
Poi… mania di onnipotenza. Io non solo progetto la scenografia, i costumi le luci ma anche gli attori, ECCO!!!
Costruisco così una ventina di teatrini e grazie ad un angelo (atipico) che si chiama Emilio Gargione, faccio la mia prima vera mostra alla Galleria-Libreria Dantesca Fogola a Torino.
Il gentilissimo Alfonso Cipolla (docente, giornalista e collezionista di burattini) mi scrive una bellissima presentazione e i miei lavori gli piacciono e mi propone di fare una mostra a Parigi al centro di cultura italo-francese… non ci posso credere!!!
Cosa hai fatto in questi anni?
Per una decina di anni ho collaborato con il Teatro Stabile di Torino ho avuto l’opportunità di lavorare con molti direttori artistici quali: Missiroli, Gregoretti, Davico Bonino, Lavia, Ronconi. Il mio ruolo è stato di assistente scenografa, assistente costumista e scenografa realizzatrice. Ho lavorato come “scenografa a 360°” (ideazione, progettazione, realizzazione) con alcune compagnie teatrali piemontesi come: Assemblea Teatro, Associazione via Artisti Teatro, Gran Badò, Torino Spettacoli di Mesturino, il Mago povero, Arturo Brachetti.
I teatrini, dicci qualcosa di più!
Uno dei materiali usati per questi teatrini è la creta, materiale molto affascinane, decido che devo conoscerla un po’ meglio; ho la fortuna di incontrare uno dei più bravi ceramisti oggi in Italia che vive tra Torino e Roma: Luca Tripaldi (un mito).
Nel frattempo io e il mio tutto mettiamo al mondo “Ilaria” decisamente l’opera per così dire “a quattro mani” che ci è riuscita meglio!!