Testo critico : estratto da Catalogo mostra ROSSOMARE alla Galleria di Arte Moderna di Genova Nervi.
…Depaoli lancia il sasso e non nasconde la mano, anzi. Con quella stessa mano, recupera le pelli di platessa ,calamari, le lische, gli scarti del pesce destinati alla spazzatura – fornitore all’ingrosso, lui sa ovviamente dove procurarseli – e restituisce loro la dignità di un messaggio forte immerso in una guaina estetica a tratti delicatamente raccapricciante.
Ultima frontiera della storica trash art, quella che Depaoli ha ribattezzato organic trash art – coniugandola a un’abusata etichetta di food art con cui oggi si citano le più disparate invenzioni gastronomiche da televisione – , sollecita l’attenzione nei confronti del materiale meno gestibile da parte di un artista, quello del rifiuto più “rifiutato” perchè organico e quindi esposto a un processo di immediata putrefazione. Depaoli, superando un ribrezzo d’obbligo, intrappola quei resti, con trattamenti chimici particolari, in trasparenti urne di metacrilato, e li trasforma – quasi echi metatemporali di fiabesca memoria che sfidano la caducità del tempo – in testimonianze che hanno la concretezza del reperto, in racconti che dalle profondità marine giungono sin sulla terraferma per incontrare gli stenti di pescatori non globalizzati….
Maria Flora Giubilei
Direttrice GAM Genova Nervi
Testo di presentazione dell’ Assessore Ranieri riportato anche su suo libro “Da Genova per Genova”
L’arte povera, di cui si celebra quest’anno il cinquantesimo, era tale perché rifiutava l’uso di materiali artistici, e impiegava materiali di uso comune, come il legno, la pietra, la terra, il neon, e li proponeva nella loro immediatezza, li installava nello spazio, e ci invitava a riscoprire in noi stessi il valore e il senso della terra, della natura, dell’agire umano nel mondo.
Assistiamo oggi ad un recupero fattivo di quei valori, ma, rispetto ad allora, impregnati della consapevolezza del limite. Il legno, la terra, i vegetali e gli animali, possono sparire. L’agire dell’uomo entra spesso in conflitto con la sostenibilità dell’equilibrio ecologico del pianeta.
Non solo, il ciclo perverso che probabilmente è all’origine della stessa crisi che stiamo attraversando – e che Latouche sintetizzava nella triade pubblicità (per creare bisogni sempre più artificiali), – credito (per farci consumare anche se non ce lo possiamo permettere), – obsolescenza (perché se i prodotti si consumano più in fretta, più in fretta ricompriamo) – fa perdere durata, valore, significato alle cose costruite dall’uomo e alla natura stessa.
Da questa consapevolezza nasce l’arte e la cultura del riuso. Non considerare mai, finché è possibile, esaurite le cose, valutare ogni volta la loro possibilità di riutilizzo, per vivere e per esprimersi.
Con una voglia forte di recuperare il saper fare artigiano, la cura per la manutenzione, di non rassegnarsi all’obsolescenza e alla sparizione delle cose.
Gianni Depaoli lo fa con la pelle dei pesci. In faccia al mare di Nervi straordinario luogo di bellezza e di vita, accanto alle opere al mare dedicate da tanti pittori presenti alla GAM, ma anche’esso in pericolo, nella sua varietà biologica e culturale, ad opera delle azioni dell’uomo.
Insieme, le opere dei pittori della GAM e le opere di Gianni Depaoli, formano quasi una grande “vanitas”, fanno l’effetto di quei grandi quadri che dal Seicento in poi raffiguravano insieme la bellezza ed il teschio, i fiori e i frutti e il verme che li rode.
Non, come allora per rassegnarsi e prenderne atto, magari levando preghiere al cielo, ma per renderci edotti del pericolo, e darsi da fare perché la catastrofe non avvenga.
Stiamo per aprire a Genova il “ Palazzo Verde”, che proprio all’utilità e alla bellezza del riuso è dedicato, e con Milano stiamo ragionando dell’EXPO’ del 2015 che sarà dedicato al tema dell’alimentazione e della sostenibilità, e di cui Genova sarà il pesce il mare.
Mi piacerebbe che chi viene a vedere le opere di Depaoli le pensasse anche in questa prospettiva, di una città che ha deciso di essere “smart” promuovendo e praticando la cultura della sostenibilità.
Andrea Ranieri
Assessore alla Promozione della Città di Genova – Progetti Culturali