MCA Museo a Cielo aperto nasce da un’idea di Claudio Lorenzoni, responsabile e promotore del progetto nella città di Camo.
Conosciamolo meglio:
Nome, cognome ma soprattutto dicci chi sei e cosa fai.
Claudio Lorenzoni. Classe ’74 – quando Nixon era presidente USA, i Pink Floyd pubblicavano la raccolta “Masters of rock”, la Zanicchi vinceva Sanremo, mentre Telemilano (oggi Canale 5) iniziava le trasmissioni e Curcio veniva arrestato a Pinerolo. Sono consulente per una nota azienda assicuratrice tedesca e compenso con l’arte l’estrema razionalità richiesta sul posto di lavoro.
Sei comparso un giorno e mi hai parlato entusiasta del progetto MCA – Museo a Cielo Aperto. Come ti è venuta questa idea? Quando e perchè?
Ogni cosa è legata ad un filo sottile. La fortuna sta nel trovare da dove parte il filo e poi tirarlo a sé. Un po’ com’è successo con te. Il M.C.A? E’ un progetto che coltivo da anni. Vedere un museo fuori dai circuiti canonici, gratuito, fruibile tutto l’anno senza vincoli o timori reverenziali era l’obiettivo. Ora e’ stato centrato grazie all’amministrazione di Camo. Perchè Camo? Come dicevo prima il “caso” mi ha portato li’. Ho tirato il filo giusto!
Camo è il luogo prescelto. Presenta il paese ad un turista in 4 parole.
Ne aggiungo 24.. come diceva Pavese: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
La cosa che ti affascina di più della Langa? Oltre al cibo e il vino…
La magia di questa onda (verde o bianca a seconda della stagione).E’ una magia particolare. Un’energia che ti rapisce. E’ quello che dissi al sindaco di Camo quando mi chiese cosa ci vedessi di così straordinario in questi posti.
Gli risposi proprio quello!
Gli dissi che la prima volta che misi piede a Camo mi fermai qualche minuto lungo un rettilineo dopo la frazione Dornere poche centinaia di metri prima dell’ingresso in paese a fare il pieno di immagini, profumi, suoni, vento e colori.
Lo consiglio a tutti. Dovremmo mettere una panchina per i visitatori con le avvertenze all’uso!!!
….Sedersi, rilassarsi, connettere i sensi e lasciarsi andare!!!….
Perché non Torino?
Non ha le tempistiche giuste per il nostro progetto. L’arte in città la trovo “fast” quella che Camo vuole deve essere slow.
Un po’ come’ successo qualche anno fa per il cibo e lo slow food. La filosofia del Museo a Cielo aperto e’ molto simile. E’ quella di attraversare i campi artistici cercando di opporsi al processo di standardizzazione che si sta vivendo ultimamente.
Tutti hanno diritto al piacere, quindi bisogna difendere le culture, le tradizioni e i saperi (di tutti gli esponenti artistici) che rendono possibile questo piacere.
Le finalità del Museo a Cielo Aperto?
Educare al gusto estetico, alla conoscenza dell’arte, condividere le diverse culture artistiche e rendere migliore la qualità della vita degli abitanti del luogo e dei visitatori.
Il Museo a Cielo Aperto intende promuovere, nel rispetto dell’ambiente circostante, le diverse identità culturali-artistiche e creare una rete virtuosa di relazioni nazionali ed internazionali per una maggior condivisione di saperi.
Gli artisti partecipanti sono davvero tanti e li hai scovati tutti da solo. Ci sveli qualche anteprima?
Molti artisti invitati sono cari amici con cui in questi anni abbiamo organizzato belle cose, con altri il legame e’ ancora più profondo visto che sono stati anche miei maestri d’arte, tutti gli altri il solito “filo” li ha portati a me… Senza di loro il Museo non ci sarebbe. Un’anteprima? Le sorprese non si svelano.