Chi sei?
Silvano Bruscella
Presentati con un’opera d’arte del passato di qualche grande (o non grande) artista e perché.
Non potrei presentarmi attraverso un’opera d’arte in particolare, ma solo attraverso tutti quei bambini che disegnano incondizionatamente qualsiasi cosa che attraversa la loro fantasia; i bambini sono i miei grandi artisti di riferimento.
La cosa che non sopporti e la cosa che ami nel mondo dell’arte?
Non amo il mercato, ma soprattutto detesto chiunque parla di “artistar”; al contrario amo tutto ciò che non ha a che vedere con il mercato e con il successo.
La persona o l’evento che ti ha cambiato la vita (a livello artistico)?
Sono due, Laura Ramoino e Gian Piero Navarra, due carissimi amici.
Hai già visto Camo? Che impressione ti ha fatto?
Sembra “un bel paesino sorridente”, spero di avere l’occasione di conoscerlo meglio.
La tua opera biglietto da visita.
Non uso un’opera pittorica per presentarmi, ma un lavoro fotografico che ho fatto sul mio volto.
Museo a Cielo aperto. Come lo vedi il cielo sopra il progetto?
Spero con poche nuvole, e non mi riferisco a quelle cariche di pioggia.
Acqua a parte, penso che sia qualcosa di importante, fatto con passione e professionalità; non è facile lavorare in grandi città, ma forse lo è ancora di più in piccoli borghi, dove gli interessi dei singoli rischiano di prevaricare quelli della comunità.
Anteprima sul tuo lavoro che esporrai.
Come ogni lavoro, anche questo fa parte del mio diario personale. Parla di un periodo di attesa lungo otto anni, ma come ogni cosa in cui ci si crede fortemente, prima o poi accade.
Esprimi un desiderio, per la tua vita artistica.
Desidero semplicemente dipingere, disegnare e, perchè no, esporre il mio lavoro.