La scatola di Pangrovia
Laboratorio di manualità e teatro
La scatola di Pangrovia è una scatola. Vera. Proviene da un pianeta lontano, è timida ma se utilizzata nel modo corretto sa essere molto socievole. A volte è arrabbiata, altre volte dorme e sogna. Se l’apriamo, si possono vedere i suoi sogni. Non è magica ma ogni volta che la si utilizza circonda chiunque di magia e si materializzano oggetti, profumi e mondi mai visti prima.
Il laboratorio
Lo scopo dell’incontro è di incoraggiare i bambini nel gioco di trasformazione e reinvenzione di se stessi e di ciò che li circonda. Ci si pone attraverso il linguaggio teatrale dove attraverso una breve storia a interazione con il pubblico, i bambini entreranno in questo gioco per dare forma ai sogni della scatola di Pangrovia. Nella scatola saranno presenti dei fogli di carta, fili e altro materiale di recupero. Che cosa sognerà la scatola? Ogni bambino avrà la libertà di creare con il materiale a disposizione il sogno della scatola. A fine lavoro, le opere create verranno esposte in uno spazio apposito con il titolo del sogno e ritirate a fine festival.
Target
Dai 4 anni
Obiettivi:
* Imparare a mettersi in gioco cercando di superare limiti come la timidezza
* Stimolare l’immaginario del bambino e sviluppare la sua capacità di apprendere attraverso i racconti
* Apprendere gli elementi di base del linguaggio teatrale
* Giocare con tecniche espressive innovative
* Creare occasioni per riconoscere le abilità individuali
* Aumentare l’autostima attraverso tecniche teatrali
* Creare uno spettacolo finale, così da far sentire al partecipante che può destare l’interesse degli altri attraverso un’attività costruttiva;
Durata
Un’ora e mezza
Nel week end con possibilità di replica
Spazio
Spazio chiuso oppure in piazza
Materiali
Fogli di giornale, colla, materiale di recupero naturale (legno, cotone, stoffa)
Contatti
Marta Di Giulio, 349 0849406 woochie@libero.it
Dottoressa in Dams cinema, regista, drammaturga, attrice, performer lavora da anni con bambini e adolescenti, italiani e stranieri utilizzando il teatro come mezzo espressivo artistico e sociale. Collabora con varie associazioni come Asai, the Gate (giovani immigrati), Cast (detenuti), Urzene (disabili) e con la Casa del Teatro Ragazzi. Studia con Adrian Bandirali e Dr Bostik le tecniche per la costruzione di pupazzi e burattini.
Si forma come attrice presso varie scuole di recitazione come Tangram teatro, Accademia sul Metodo Stanislavskij-Strasberg (con il regista, attore e insegnante Marco Viecca membro dell’Actor’s Center di Roma e Michael Margotta), Piccola Accademia di Casa Teatro Ragazzi. Frequenta vari workshop con registi nazionali e internazionali tra cui Gabriele Vacis, Michael Margotta, Valter Malosti, Antonio Rezza, Peader Kirk, Roger Rolin. Continua il suo percorso formativo sulle tecniche circensi in particolare acrobatica aerea e sulla costruzione di pupazzi in gommapiuma con Adrian Bandirali e Dottor Bostick mentre approfondisce lo studio di drammaturgia teatrale con Pasquale Buonarrota e Alessandro Pisci. Lavora per la televisione, il cinema e si esibisce in teatro con registi quali Adriana Innocenti, Graziano Melano per Casa Teatro Ragazzi, Gabriele Vacis, Valer Novarina (Fest. delle Colline), Compagnie Dominique Houdart, Claudio Montagna, Compagni di Viaggio. Collabora con varie associazioni, compagnie teatrali per spettacoli, progetti culturali, reading come l’Università di Torino, Il museo diffuso della Resistenza, Urzene e molti altri. Svolge laboratori teatrali con bambini e adolescenti, italiani e immigrati con associazioni quali A.S.A.I., l’ufficio minori stranieri e The Gate (progetto Una finestra sulla piazza), Artò. Nel 2008 fonda l’associazione culturale Woochie Collettivo di Voci, con la quale collabora per il progetto Open Mind realizzato dal Comune di Torino e dal settore Politiche Giovanili. Da settembre a novembre 2010 vince il bando organizzato dal GAI (giovani artisti italiani), ANCI, Città dell’arte dove partecipa alla residenza creativa a Biella con un progetto di teatro, identità virtuale e nuove tecnologie. Nel 2011 inizia a lavorare come assistente alla regia per Beppe Rosso in Jack e Jill, La commedia dell’amore. A maggio dello stesso anno debutta alla Cavallerizza di Torino con lo spettacolo Suicidio (primo studio), progetto che vince la residenza a Inteatro (Polverigi) dove studia il metodo Real Time Composition con Claudia Dias. La performance partecipa a diversi festival: Magfest, Mad Pride, Die Mauer. Intanto gestisce un laboratorio di performance e teatro sul tema della banalità del suicidio dove prendono parte giovani studenti universitari che concretizzano il lavoro fatto in uno spettacolo al Teatro Espace per la stagione Marginalia. Dal 2010 inizia a collaborare con le scuole elementari e superiori attraverso l’attivazione di laboratori e spettacoli. Nel 2012 lo spettacolo Alice attraverso il libro viene selezionato per partecipare al festival internazionale di teatro di figura Immagini dell’Interno (Pinerolo).