La Barkley Marathon

La Barkley Marathon

“La corsa che mangia i figli”

L’omone barbuto che vedete nella foto è Gary Cantrell, più noto come Lazarus Lake, che nel 1986 ha dato vita alla cosiddetta “gara satanica”: la Barkley Marathon”.

A detta dei più (non solo da chi ha provato a correrla) è probabilmente la Ultra Maratona tecnicamente più difficile e psicologicamente più dura al mondo. La riprova è che a oggi solo 17 atleti sono riusciti a completarla in quasi 40 anni. Un solo italiano, Luca Roncoroni (residente negli USA), vi ha preso parte alcuni anni fa.

I partecipanti ogni anno sono 40 e vengono scelti personalmente da Lazarus.

Non basta solo iscriversi alla Barkley Marathon, perché una volta versata la quota – 1 dollaro e 60 centesimi – arriva il difficile, ovvero farsi accettare da Lazarus.

Sì, perché la domanda d’iscrizione consiste nel mandare una mail nella quale ogni concorrente spiega perché dovrebbe scegliere proprio lui. Se verrete accettati riceverete per mail una lettera di condoglianze personalmente scritta da Laz per darvi il benvenuto alla competizione.

La gara si svolge nel Tennessee e il percorso, che varia di anno in anno, consiste in cinque anelli di oltre 20 miglia di percorso fuori pista per un totale di 100 miglia (160 km). La gara è limitata a un periodo di 60 ore.

Per dimostrare di aver passato alcuni punti del percorso, gli atleti devono trovare dei libri, nascosti accuratamente da Lazarus, strappare la pagina corrispondente al proprio numero di pettorale e riportare tutto al punto di controllo; e per rendere ancora più difficile la cosa, a ogni giro la posizione dei libri viene cambiata. 

Il percorso, giusto per non farsi mancare nulla, non è segnato e i concorrenti non possono usare né orologi GPS né telefoni cellulari. Hanno a disposizione solamente una mappa all’inizio del percorso che possono ricopiare. 

Visto che ottenere l’accesso alla Barkley è quasi un’impresa e portarla a termine una prodezza ancor più rara, tutto questo perché?

Per una risposta mi affido alle parole di Lazarus Lake: “È difficile trovare quel punto in cui l’impossibile diventa così vicino”.

Ecco siamo a punto e a capo.

Se volete avere più info in merito cercate il documentario sulle varie piattaforme streaming o il libro Finisher edito dalla torinese Mulatero.

Claudio Lorenzoni

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