Con questo post inauguriamo una serie di contributi sui temi promossi dal Museo a Cielo Aperto di Camo a cura di Claudio Lorenzoni, suo direttore artistico. Si parte, inevitabilmente, dall’arte del correre.
Quando mi sono imbattuto sul profilo Instagram della Mystic Mama Running Crew ho avuto come l’impressione che fuori dalla finestra i Pink Floyd mi stessero dedicando i primi versi della canzone Hey You.
“Ehi tu, lì fuori al freddo
visto che ti senti solo e vecchio riesci a sentirmi?”
Vi sento forte e chiaro ragazzi! Ma cosa diavolo state combinando?! Scorro compulsivamente i post alla ricerca di buone notizie assecondando il desiderio di cercarne altre e altre ancora.
Vedo la Mole, un cappellino, scritte psichedeliche e un gruppo di amici, quattro uomini e una donna, senza un vero e proprio luogo di ritrovo fisico, mossi dall’intento di dare il proprio contributo al mondo del running, senza la presunzione di cambiarlo, ma con la determinazione di arricchirlo e impreziosirlo con la loro visione.
Indago, imbocco i miei informatori, finalmente trovo il gancio.
Non perdo tempo (i veri runner non perdono mai tempo) e chiamo il numero appena ricevuto.
A Torino è nata una nuova running crew, mi dice “il Malandrino”. L’idea di partenza non era quella di creare l’ennesima community di runner ma quella di educare a una diversa tipologia di corsa a cui va data una più ampia interpretazione, quasi mistica, che si distacca dalla ricerca frenetica della prestazione.
Parole sante quelle di Giuseppe Malandrino che in un giorno di agosto attira a sé un gruppo di runner formatosi grazie a diverse tipologie di connessioni: lavorative, interessi in comune legati al mondo della musica, del fashion oltre che a un underground culturale comune di appartenenza.
Con delle storie “così lontane ma così vicine” Beppe, Melo, Ago, Marco e naturalmente Claudia hanno trovato nella corsa il minimo comune denominatore, un nuovo momento di socialità, un diverso motivo di aggregazione. La loro mission è quella di richiamare e connettere persone affini a loro che vorrebbero trovare un nuovo spazio d’espressione attraverso la corsa.
Ammiro la loro ambizione. L’idea di sviluppare un movimento alternativo al running, attraverso una nuova tipologia di eventi, alternativi e accattivanti, è ossigeno puro, una ventata di innovazione in un mondo (quello podistico) che ormai si sta accontentando di continuare a esistere così com’è sempre stato.
Alla domanda “dove-come-quando” Beppe mi dice che l’idea è quella di istituire una run settimanale che verrà annunciata di volta in volta nelle storie di Mystic Mama.
Un appuntamento aperto a tutti, indipendentemente dalla casacca indossata.
“Magari ci si trova un sabato sotto la Gran Madre con tutta la crew” (ecco da dove arriva il “Mama”!) e poi via che si parte per un percorso sempre nuovo, sempre diverso con l’obiettivo di godersi l’esperienza, scoprire la città assieme, di conoscersi e ovviamente di correre.
Claudio Lorenzoni